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Allarme elettro-smog di Hubert Bösch (II parte)

L’uomo

L’aumento dei casi di leucemia infantile vicino alle linee ad alta tensione è ormai accertato, invece per quanto riguarda i campi della telefonia mobile non ci sono dati sicuri. Tuttavia deve far pensare che negli ultimi dieci anni c’è stato un notevole aumento di alcune malattie come ipertensione, allergie, insufficienza immunitaria, tumori e disturbi comportamentali che non trovano altre spiegazioni.

Le ipotesi di interazione tra campi EM e l’organismo umano sono varie e tutte sono state dimostrate da qualcuno e smentite da qualcun altro. Forse non è tanto sbagliato pensare che ci possono essere diversi tipi di interazioni che potrebbero essere causati contemporaneamente dalla stessa fonte oppure che fonti diverse potrebbero avere effetti diversi.

Le teorie più significative sono:

I campi EM modificano lo scambio ionico delle cellule, le membrane diventano più permeabili e perciò le cellule più vulnerabili e lo scambio di informazioni tra le cellule si altera. Diversi studi hanno accertato un’alterazione della barriera sangue-cervello.

I campi EM con la modulazione digitale interferiscono con i processi di regolazione e trasmissione dei dati dell’organismo, o tramite l’induzione causata dagli impulsi, o tramite la desincronizzazione di alcuni processi, o imponendo una sincronizzazione ad un ritmo non naturale.

I campi EM con determinate frequenze attivano circuiti risonanti che mandano fuori regolazioni i comparti collegati.

Le onde EM, passando in un materiale dielettrico come le cellule, formano minuscoli vortici concentrando l’energia dell’onda in un piccolissimo spazio dove raggiunge valori altissimi in grado di danneggiare le cellule.

La presenza di campi EM porta comunque ad un peggioramento della qualità della vita. Persone sensibili notano che in presenza di campi EM si riposano meno bene, si sentono più stanche e sopportano meno lo stress.

Campi EM e sistemi biologici

L’establishment scientifico sostiene che i campi EM non possono essere dannosi per l’uomo e citano tante ricerche che lo dimostrerebbero. Un piccolo gruppo di ricercatori indipendenti invece sostiene il contrario e lo dimostra con altre ricerche. Ci sono vari motivi per cui gli scienziati non riescono a mettersi d’accordo:

Il principale è che la scienza è divisa in tanti settori che non riescono a parlare tra di loro. Come la teoria del caos ormai ha dimostrato è impossibile studiare processi biologici dividendoli intanti piccoli pezzi. Si parte dal presupposto che l’effetto delle radiazioni EM su un organismo vivente sia esclusivamente termico. In altre parole l’unico effetto possibile sarebbe il riscaldamento delle cellule dovuto al calore prodotto dall’induzione magnetica. Quanto sia assurdo insistere su questa strada lo dimostra il fatto che l’aumento della temperatura causata da un campo EM in una zona del corpo è sempre inferiore al riscaldamento causato da una febbre o dall’esposizione al sole.

Un altro motivo è che neanche i biologi sanno con precisione come funziona un organismo vivente e in particolare cosa regola il flusso delle informazioni all’interno di un sistema biologico, a maggior ragione in un sistema così complesso come il corpo umano. Esistono vari motivi per pensare che le onde EM disturbino proprio la trasmissione delle informazioni, anche se il meccanismo di disturbo è ancora sconosciuto.
Il nucleo di ogni cellula è formata dal DNA e la doppia elica del DNA ha tutte le caratteristiche di un’antenna. Anche se la funzione del DNA non fosse quella di ricevere e/o trasmettere segnali, come viene ipotizzato da alcuni ricercatori, la doppia elica potrebbe comunque entrare in risonanza con determinate frequenze e in questo modo cambiare il suo stato energetico o addirittura le informazioni contenute. La vecchia scienza richiede la ripetibilità dei risultati. Solo che in un sistema biologico il risultato di un’azione non è mai uguale. Come aveva già detto Eraclito: “Non si può discendere due volte nello stesso fiume”.

Non esiste un limite sicuro

Secondo la teoria del caos in sistemi biologici l’effetto non è strettamente legato alla causa, il legame è di tipo probabilistico. Un termine già introdotto dalla fisica nucleare che ha distrutto tutte le “sicurezze” della fisica Newtoniana.

Secondo la fisica Newtoniana l’effetto di un evento è proporzionale alla sua intensità. Un campo EM forte causa un’induzione forte, un campo debole causa un’induzione debole. Nei sistemi biologici invece non è così, un’azione debolissima può avere grandi effetti.

La famosa farfalla della teoria del caos che battendo le ali causa un tornado nell’altra parte del mondo illustra che in un sistema biologico eventi insignificanti possono avere effetti giganteschi. In un sistema biologico complesso non esiste nessuna determinazione, cioè a seconda di una infinità di altri parametri lo stesso evento può dare risultati opposti. Il risultato finale dipende da come reagisce il sistema con tutti i suoi circuiti di regolazione.

In questa ottica l’unico limite sicure è il limite di sensibilità dei ricettatori dell’organismo. Finché non sappiamo come avviene l’interferenza tra il campo EM e un organismo è difficile stabilire il limite di sensibilità. Possiamo solo ipotizzare che i sensori dell’organismo siano altrettanto sensibili come quelli di un cellulare, perciò dove riceve il cellulare possiamo aspettare anche un effetto sugli organismi viventi.


Remedia News
Articolo tratto da
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